Friday 4 January 2013

Razzismo in Pro Patria-Milan: quello che solo il web dice






Siamo ormai nel 2013, però esistono ancora retaggi del passato che non riusciamo a mettere da parte. Parliamo di Razzismo,  più in particolare di un caso che sembra aver sconvolto l'Italia: i cori dei tifosi della Pro Patria contro i giocatori di colore del Milan.


Nell'era della globalizzazione, ma soprattutto dell'apparenza, dove d'inverno spendiamo metà degli stipendi nei solarium dei centri estetici (in quel di Milano soprattutto), ci fa ancora scalpore quando 4 tifosotti del varesotto anziché inneggiare i giocatori della propria squadra ululano contro quelli avversari.
Il problema, però, è tutt'altro.
Io sono un tifoso napoletano, e per di più dalla carnagione scura, e ho vissuto a Milano per qualche anno, lì per la strada nessuno mi fischiava contro o mi stava alla larga e nessuno metteva la mascherina per evitare eventuali contagi di colera, però quando si tratta di calcio, la cosa ha un altro sapore.

Oggi sul web, poi, è comparso di tutto: dal sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli (Pidiellino ergo berlusconiano) al leghista Maroni, tutti a indignarsi quando, magari, hanno costruito intere campagne elettorali sull'odio verso chi non appartiene alla loro "razza".

Ok... fin qui pura demagogia della politica all'italiana, però, la domanda sorge spontanea: perché tutti a schifarsi se tutto ciò accade a una squadra del nord, mentre non si dice nulla quando viene dato dei malati di colera a noi del sud?




Non è retorica borbonica (anzi, neo-borbonica), ma semplice constatazione da uomo e tifoso del sud che al nord ha trovato amici, istruzione e lavoro.
Morale della favola: perché sbigottirsi davanti a cotanta ignoranza proveniente dal nord e diretta nella medesima direzione, e non quando la direzione va verso sud?
Dopo 151 anni di storia, è mai possibile che non si senta ancora un minimo di senso di appartenenza al benamato stivale?
Nel 21º secolo ancora non siamo capaci di considerare italiani tanto i calabresi, quanto i sardi o i friulani?

L'Italia siamo noi, e se non ci rendiamo conto che solo uniti questo Paese ha un futuro, allora vuol dire che abbiamo problemi ben più gravi di un Boateng che lascia il campo durante un amichevole natalizia.

Pierpaolo Rizzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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