Tuesday 6 November 2012

Lotta all'evasione, scoperti dai sindaci 30 milioni di «nero»


MILANO - Finalmente l'evasione fiscale statale scoperta dai sindaci si calcola in decine di milioni e non di migliaia di euro. I bilanci locali se ne accorgeranno davvero solo il prossimo anno, quando a fine ottobre saranno distribuiti i premi sulle riscossioni 2012, ma la strada sembra segnata. La maggior imposta accertata ha sfondato quota 30 milioni di euro, la metà di queste risorse ha imboccato la strada della riscossione (già effettuata o rateizzata) e il resto è stato iscritto a ruolo. Il fenomeno continua a concentrarsi in Emilia Romagna, regione per la quale sono disponibili i dati di dettaglio, ma qualcosa inizia a muoversi anche altrove: sempre che i tagli al personale locale e le crescenti difficoltà gestionali non fermino il cammino.
«Siccome non possiamo permetterci task force specifica – spiega Monica Venturelli, che dirige l'area finanziaria di Maranello (Mo), Comune in cima alla classifica dei premi appena distribuiti dal Viminale relativi al 2011 (si veda anche Il Sole 24 Ore del 3 novembre) - alle verifiche sui tributi erariali si affiancano quelle che già conduciamo sulle nostre entrate. Per esempio, quando si fa una verifica su una compravendita immobiliare ai fini Ici e oggi Imu, si controlla anche il pagamento di Irpef, registro e così via».
Questa impostazione concentra le verifiche sul patrimonio immobiliare, che in effetti è il più interessato dai controllori municipali. Il filone più promettente, però, è un altro, quello dell'urbanistica, dove sono ovviamente più ricche le singole partite e quindi anche le evasioni individuabili. La dimostrazione arriva proprio dal panorama della lotta al nero in Emilia Romagna: le proprietà immobiliari hanno totalizzato quasi 9.300 segnalazioni, il 57% del totale, ma viene da lì solo il 19% della maggiore imposta accertata, mentre l'urbanistica con il suo 20% di segnalazioni ha prodotto il 45% delle emersioni.
Proprio il rapporto costi/benefici è uno dei temi chiave nell'evoluzione dell'anti-evasione comunale, che deve produrre risorse senza affaticare una macchina amministrativa già sottoposta a mille tensioni. «Rispetto al passato - conferma Mauro Cammarata, direttore Entrate del Comune di Bologna – stiamo facendo meno segnalazioni ma per importi più alti perché ci concentriamo su importi maggiori». Anche a Bologna redditi fondiari, edilzia e urbanistica sono i capitoli principali della lotta al sommerso, che però si estende anche sulle residenze fittizie all'estero. «In questo caso il problema - sottolinea Cammarata - è provare la permanenza abituale in Italia del contribuente, e il semplice incrocio con dati come i pagamenti Tarsu: per questa ragione verifichiamo anche l'attività professionale, l'iscrizione a circoli e così via».
Qualcosa, si diceva, si muove anche lontano dall'Emilia Romagna: a Genova il nucleo anti-evasione ha prodotto 1.300 segnalazioni, 540 nei primi sei mesi del 2012, e anche a Milano l'alleanza con le Entrate non è rimasta sulla carta. «Lavoriamo sull'incrocio di banche dati e sulle residenze fittizie – spiega Michele Petrelli, responsabile servizi finanziari a Palazzo Marino – ma abbiamo già condotto anche operazioni con la Guardia di Finanza su scontrini e regolarità negli esercizi commerciali».

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