Tuesday 6 November 2012

La Svezia è in deficit di immondizia





E lancia il piano Waste to energy per comprare rifiuti dai vicini norvegesi. Ma già punta ai meno virtuosi d’Europa: Bulgaria, Romania e Italia. Altrimenti i termovalorizzatori si fermano





Mentre a Roma ci prepariamo a impacchettare e spedire in Olanda i rifiuti che l’ormai satura discarica di Malagrotta non potrà più accogliere dal nuovo anno, in Svezia il pattume è finito. E non è un problema da poco, visto che la loro valorizzazione fornisce circa la metà dell’energia a tutto il Paese scandinavo, in particolare il 20% di quella termica. La soluzione? Come nei migliori condomini, bussare ai vicini: visto che le discariche, lassù, si sono estinte – ospitano fra l’1 e il 4% di tutti i rifiuti prodotti, la media europea è del 38%, l’Italia è al 51% – il Governo ha deciso di acquistare l’immondizia in eccesso anzitutto dalla Norvegia. Solo dai dirimpettai, gli svedesi ne compreranno 80mila tonnellatel’anno. Una bazzecola, rispetto alle circa 500mila che la Capitale spedirà nei Paesi bassi dal 2013. 

In Svezia abbiamo più capacità che produzione di rifiuti utilizzabili per l’incenerimento" ha commentato Catarina Östlund, consulente dell’ Agenzia svedese per la protezione ambientale, illustrando il (positivo, una volta tanto, anche se comunque sbilanciato) paradosso energetico. La soluzione, tuttavia, fa sorridere entrambe le monarchie nordeuropee. Vero business: la Norvegia paga la Svezia per la raccolta dei suoi rifiuti in eccesso e quest’ultima li incenerisce per produrre calore ed elettricità. Non basta: le ceneri residue, superinquinanti per il loro contenuto, fra l’altro, di diossina, fanno marcia indietro e tornano in Norvegia, dove finiscono nelle discariche speciali. Mani pulite, insomma, per Stoccolma. Anche se il tema delle polveri rimane scottante, le emissioni di questi impianti sono nettamente diminuite negli ultimi anni grazie a standard rigorosissimi. 

Tutto a posto, dunque? Nemmeno per sogno. Gli svedesi – che nel 2010 dirottavano ben il 49% dei propri rifiuti urbani a impianti di termovalorizzazione, riciclando e compostando il restante 50% – hanno già nel mirino i Paesi meno efficienti del Vecchio continente, quelli che puntano ancora troppo sul conferimento in discarica (di rifiuti spesso nemmeno trattati). La Norvegia, infatti, non potrà fornire immondizia per l’eternità. Anzi: "Mi auguro che la Svezia otterrà i rifiuti dall' Italia, dalla Romania, dalla Bulgaria o da altri paesi baltici – ha concluso la Östlund – perché queste nazioni accumulano molti rifiuti in discarica. Lì non ci sono impianti di incenerimento, né impianti di riciclaggio, e quindi questi paesi hanno bisogno di trovare una soluzione per i loro rifiuti". Il piano svedese ha anche un nome, per quanto generico: Waste to energy. La Norvegia è appunto solo un tassello del quadro, il più accessibile in termini logistici. Dal resto d’Europa serviranno alla Svezia 800mila tonnellate l’anno. 

Anche se non siamo fra i migliori, e finiamo sempre nell’occhio del ciclone, c’è chi fa davvero peggio di noi.

Magra consolazione, ma il quadro degli ultimi della classe merita di essere completato: Bulgaria, Romania, Turchia e Croazia spediscono praticamente tutto in discarica. E ci battono in pessime pratiche anche Grecia (82%), Polonia (73%), Malta (86%), Slovacchia (81%) e perfino l’ Islanda(73%). Quanto al resto, oltre al 51% che si trasforma in colline di immondizia, in Italia il 15% dei rifiuti viene incenerito, il 21% riciclato e il 13% sfruttato per il compostaggio.

Fonte: life.wired.it



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