Saturday 19 January 2013

Voto Erasmus: Epilogo?



Dopo le varie polemiche, le pagine di Fb, articoli su blog, carta stampata e non... qualcuno parla.

A farlo è stato il PD, furbescamente, e ad aprire a questo tipologia di studenti stile nonna la domenica al rimproverare i nipoti più grandi in difesa dei più piccoli: "E fate giocare pure loro!"

Noi, ovviamente siamo dalla loro parte, però a onor del vero, c'è da dire che il Decreto è stato emanato il 22 dicembre 2012, data in cui gli studenti in questione magari si trovavano in Italia per le festività natalizie, ma questo dato è di poco conto, il succo è che la data delle elezioni s'è saputa con due mesi d'anticipo e che si aveva tutto il tempo per comprare un biglietto low cost e per organizzare le proprie agende.

Nessuna voce fuori coro o quant'altro, ma solo verità.
NOI oltre ad essere stati studenti Erasmus, siamo fuori sede e conosciamo bene quali siano le difficoltà per questi studenti assolvere a determinati compiti.
Io, ad esempio, dal mio stanziamento Erasmus sono tornato in  Italia circa 3 volte tra Gennaio e Marzo per motivi personali, eppure vivo in provincia di Salerno, dove il Low Cost più vicino o è a Roma o è a Bari.
Vero è anche che non tutti gli italiani sono in Spagna o in Francia, quindi facilitati dal fatto di essere relativamente vicini, ed è anche giusto che si alzi una protesta (forzatamente telematica), ma bisogna stare attenti a quel che si dice e a come lo si dice.

Dire che il proprio voto equivale al sotto-suola di una scarpa, o a uno strappo di rotolo di carta igienica, ci sembra esagerato, soprattutto detto da una generazione (alla quale apparteniamo) talmente sfiduciata dalla classe politica da pensare al non voto.
Va bene protestare, ma lo stile non va mai dimenticato a casa.


In ogni caso stamattina risponde il sottosegretario all'Istruzione Elena Ugolini dicendo di starci lavorando
«Stamattina ho parlato con il ministro dell’Interno perché gli studenti che sono all’estero per il programma Erasmus possano poter votare. Sono 24mila, ed è un loro diritto che deve essere garantito. Non possiamo permettere che le famiglie paghino un viaggio di andata e ritorno per un diritto. Stiamo cercando strade per risolvere il problema», mentre molti leader di partito hanno detto la loro, da Di Pietro che su Twitter scrive “Il Governo vari subito un decreto per garantire il voto ai 25mila giovani in Erasmus. No all’ennesimo scippo di democrazia, #dirittodivoto”,a Vendola - «Mi rivolgo a governo e a partiti in Parlamento: trovate soluzione per permettere a studenti Erasmus di votare. Date una prova di modernità».

I voti, a quanto pare, dovrebbero essere circa 24mila, ora staremo a vedere quanti di questi, semmai si dovesse trovare una soluzione, arrivino in Italia.


PIERPAOLO RIZZO

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