Monday 10 December 2012

Gli “Strani”: le assurde band che hanno cambiato il rock (o che sono sulla buona strada per farlo)




Quando l'abito non fa il Monaco

Non vi è mai capitato di guardare un vecchio video musicale in tv e pensare: “Ma come sono conciati?”, oppure “Brutta storia, la moda anni’80”. Eppure molti di questi gruppi vestiti in maniera appariscente hanno avuto un ruolo fondamentale nella storia del rock, un ruolo che ha contribuito a sviluppare la musica odierna e che probabilmente ha avuto un grosso impatto anche sulla vostra band preferita.
Ma, andiamo con ordine.

Il primo esempio che mi viene in mente è Elvis, The King. Tutti lo adoravano (e lo adorano ancora), eppure prima di iniziare la sua scintillante carriera da rock star, quando era ancora un adolescente, non era ben visto dai suoi coetanei, il ciuffo lungo e vestiti sgargianti erano il perché. Insomma, si vestiva da Elvis “il re del rock” prima ancora di esserlo e per questo era discriminato. Sicuramente quando ha raggiunto l’apice deve aver pensato “Chi è l’idiota adesso?”.
Poi arrivarono gli hippie, l’antitesi di Elvis. Capelli lunghi, barbe incolte, baffoni, fiori tra i capelli, droghe psichedeliche… ce li ricordiamo tutti - vero? - Con loro tutt’altra storia: o li amavi o li odiavi.
Il loro movimento veniva dal basso, dalla gente comune; nessuna rock star ha lanciato la moda del barbone pacifico un po’ sballato. Questa è la prova che in quel periodo la gente non desiderava altro che la pace, o starsene in pace. Non c’è molta differenza.
I promotori più famosi del movimento e della musica hippie erano sicuramente i Beatles: le loro canzoni farcite di messaggi di pace e amore,  All You Need Is Love ne è praticamente lo slogan, e  poi, Woody Guthrie (che in seguito ispirò un ragazzo di nome Joe Strummer), Janis Joplin , i Grateful Dead, i Jefferson Airplane… per citarne alcuni.
 Queste persone hanno dato il la per un radicale cambiamento della musica, regalandoci generi nuovi, tutti ispirati dallo sballo pacifico, come l’acid rock.



Ma si sa com’è andata a finire: raggiunse il proprio apice nel ’68 e  da lì in poi subì una brusca discesa fino al’72 per poi morire negli anni ’80.

Durante gli inizi degli anni ’70 la musica non aveva ancora finito di trasformarsi: gli hippie avevano aperto la strada per nuovi esperimenti musicali (e non ); nacquero generi completamente nuovi, come la Disco Music e l’hard rock.
Approfittarono della novità band come i Devo, che filosofeggiavano al contrario, letteralmente: per loro il mondo andava al rovescio (è la teoria della De-evoluzione, da qui il nome del gruppo), infatti sostenevano che i Rolling Stones gli avessero copiato la famosissima (I can’t get no) Satisfaction. Deliri di onnipotenza a parte, i Devo sono stati i precursori della musica elettronica e new wave, anche se vengono classificati come punk (in ogni caso, precursori anche di quest’ultimo).Diciamo che abbiano contribuito alla creazione del genere cyberpunk.
Quante cose sono stati capaci di fare dei tizi vestiti con tutine super attillate e dei vasi in testa?



Ma i Devo non erano gli unici a darsi da fare: qualche anno dopo di loro entrarono in scena i B-52s, altro gruppo new wave statunitense. Band piuttosto teatrale, perché oltre alle acconciature femminili che ricordano il muso di un aereo (e da qui il nome B-52s), hanno la particolarità di evidenziare il contrasto fra le voci maschili e quelle femminili, creando una sorta di botta e risposta.



Questi look estremi erano adottati da molte band, ma le grandi case discografiche preferivano (come del resto fanno ancora oggi) dare più visibilità alle care vecchie icone platinate, impalpabili, eteree. La musica era un business e stava perdendo il suo lato umano, quello più importante. Fu così che un bel giorno la gente si stufò e nacque il punk (quello vero, quello rude). Questo movimento, più che esaltare la musica, guardava all’individuo: che ti importa se non sai suonare? Vai sul palco e fallo. Ti vergogni di come ti vesti? Fregatene e fai quello che vuoi. Questa era la meravigliosa, primordiale essenza del punk. Ognuno faceva quello che voleva, senza più ascoltare quello che dicevano gli altri, o le censure auto-indotte. La gente voleva la liberazione. E invece arrivò un gran casino, perché è ovvio che se tutti cominciano a fare tutto ciò che gli pare, qualcuno, prima o poi, farà qualche stupidata, come del vandalismo gratuito senza alcuna logica. Senza dubbio la band che più rappresentò la parte malata del punk furono i Sex Pistols, visto che loro stessi si impegnavano a dare il cattivo esempio, con lo scandalo di Sid Vicious che li portò alla rovina. Ma non tutto il punk era marcio, anzi; molti gruppi erano impegnati socialmente e diedero al punk sonorità nuove. Primi fra tutti  i Clash, unendo alla rudezza del punk la misticità del reggae, i Ramones ,con il loro stile velocissimo e melodico, lasciando milioni di persone prima spiazzate e poi entusiaste. Affascinarono generazioni di adolescenti col loro look da gangster di strada, una semplice uniforme formata da giubbotto di pelle nero (meglio se con borchie e qualche scritta), capelli lunghi, occhiali da sole neri e jeans a sigaretta.



Dal punk nacquero le riot grrrl, il grunge e la musica emo, e anche qui ce ne sarebbe da dire fino alla nausea, su come si conciavano, cosa suonavano e sulle varie filosofie, ma a questo punto farei prima a scrivere un libro.
Arriviamo ai giorni nostri.
Vi viene mente un gruppo rock che sentite in tv o in radio che secondo voi sta in qualche modo rivoluzionando la moda o la musica?
A me qualcosina viene in mente.
 Franz Ferdinand: un gruppo che forse non ha niente di nuovo da farci vedere né  sul look né sulla musica. Eppure io lo trovo uno dei migliori gruppi degli ultimi anni: riesce ad  unire punk, new wave, alternative, indie e pop senza fare di tutto questo un guazzabuglio di generi inascoltabili, ma ad unirli armonicamente, e aggiungendoci la loro straordinaria personalità.
Black Keys: anche loro uniscono tanti generi, ma si sente la differenza da canzone a canzone (o meglio, da album ad album); diciamo che le influenze più evidenti sono il punk e il blues.
Se dovessimo nominare un gruppo che sta davvero facendo qualcosa di nuovo e che riesce a cavalcare la nostra epoca alla stessa velocità con cui avanza la tecnologia, allora la scelta ricadrebbe sui Deerhoof. Avete mai sentito nominare i generi noise pop e noise rock? Nonostante siano nati rispettivamente negli anni ’80 e nei ‘70, non sono molto conosciuti e particolarmente apprezzati. Il noise pop venne creato da band come i Sonic Youth, Velvet Underground e Dinosaur Jr, mentre il noise rock venne sperimentato da Lou Reed (ex Velvet Underground), Grateful Dead, Mc5, Jimi Hendrix e chi più ne ha più ne metta. Ecco, i Deerhoof non solo raccolgono l’eredità e la rielaborano in modo assolutamente unico, ma danno anche la possibilità ai fan di dire la loro e di riadattare le loro canzoni tramite internet, mettendosi in gioco e aprendosi totalmente al confronto. Date un’occhiata alo loro sito ( http://deerhoof.net/ ) e un orecchio alle loro canzoni, perché meritano davvero.



La morale è: il rock è un animale in continua trasformazione, una più sorprendente dell’altra; non sempre questi cambiamenti vengono apprezzati, infatti la stragrande maggioranza dei nomi delle correnti artistiche in origine venivano appioppati a mò di scherno. Ma nonostante le malelingue e i bigotti, arriva sempre il momento di riscatto.
Così è sempre stato e così sempre sarà.
Amen.

ELENA ASTARITA
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