Friday 9 November 2012

#Choosy saranno le banche...


Uno studio di Bankitalia smentisce Fornero, i giovani italiani non sono #choosy


I meno choosy di tutti sono i laureati in discipline umanistiche. Dopo la laurea il 67,5% di loro trova un lavoro. Di questi quasi il 40% ne accetta uno di bassa o senza nessuna qualifica professionale. Non solo. Il 70% dei laureati in discipline umanistiche svolge lavori diversi da quelli per cui ha studiato. Per loro, insomma, l'accusa di essere choosy, ossia schizzinosi, lanciata dal ministro del lavoro Elsa Fornero, sembra non valere. La prima chiara fotografia sull'occupazione dei giovani in Italia, l'ha scattata la Banca d'Italia. Nel suo rapporto sulle Economie regionali, ha riservato un approfondimento alloccupazione giovanile in Italia".
Bankitalia, nel suo studio, ha voluto affrontare su una base scientifica proprio il tema lanciato dal ministro Fornero, quello della qualità del lavoro dei giovani diplomati e laureati. L'occupazione, infatti, può non essere pienamente corrispondente agli skills posseduti. Esistono, spiega l'istituto centrale, degli indicatori in grado di misurare questo fenomeno. Si chiamano, tecnicamente, overeducation, undereducation e mismatch. I primi due misurano quante persone svolgono mansioni che richiedono, rispettivamente, competenze superiori o inferiori a quelle acquisite nel corso degli studi. Il mismatch, invece, segnala quanti lavoratori svolgono mansioni diverse da quelle per cui hanno studiato (questo indicatore si calcola solo per i laureati).
Il rapporto prende in considerazione, dunque, sia laureati che diplomati. Ma i dati più interessanti riguardano i primi. L'analisi è stata condotta sui giovani tra i 25 e i 34 anni in possesso di almeno una laurea triennale e per il periodo tra il 2009 e il 2011. Il dato generale dice che il tasso di occupazione in Italia di questi giovani laureati è stato del 75,1%. Nello stesso periodo, spiega la Banca d'Italia, circa un quarto dei giovani occupati in possesso di una laurea, svolgeva un lavoro a bassa o nessuna qualifica. Un valore superiore a quello della Germania (circa il 18 per cento nel 2009), ma inferiore alla media francese (27 per cento).

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