Chi vincerà il Pfactor?
Così ieri si presentava la homepage del sito del PD, all'alba del dibattito nell'inedita arena del Teatro della Luna di Milano e in onda su SkyTg24 tra Pierluigi Bersani, Matteo Renzi, Nichi Vendola, Laura Puppato e Bruno Tabacci.
Svariati sono i commenti e i giudizi sulla serata di ieri, il Corriere della Sera addirittura stila delle pagelle.
Noi ci limitiamo a giudicare questa presentazione stile Xfactor, un'americanata degna del peggior reality mai visto in TV, per non parlare poi dell'immagine dei Fantastici 5, che di fantastico (nel senso proprio della cosa, cioè derivante da fantasia) sembrano avere i propri programmi elettorali.
Si fanno le carezze, dopo essersi buttati tanto sterco addosso (dire merda sarebbe troppo volgare), schermaglie solo tra Renzi e Vendola al minuto 15.
Vari gli argomenti trattati, dall'Europa, ai giovani e il lavoro, Fornero e Marchionne (stranamente tutti d'accordo contro di loro), il nuovo assetto delle Province, il Question Time (domande dirette del pubblico), cosa farebbero se venissero eletti e un finale demagogicamente retorico, in cui volano nomi quali Gandhi e Nelson Mandela.
EUROPA
Renzi li definisce "Stati Uniti d'Europa", in linea con la pacchianaggine del dibattito, Vendola cita Spinelli, criticando il patto di stabilità "Da rivedere", mentre Bersani fa da intermediario tra i due, sempre in scintille - " O ragassi, non stiam mica qui a far la corte alla Merkel" e chiude proprio sulla Germania - "deve capire che siamo sulla stessa barca".
Poi spunta Grillo - "Vuole tornare alla Lira" - spara dalla distanza Tabacci.
GIOVANI E LAVORO
Tema scottante: Vendola parla delle conquiste da governatore pugliese, del precariato e di... fango, metaforico o meno chissà...
Bersani colloquiale dice, quasi sembrasse esserci Crozza per davvero: "aspetta un attimo, ragasso, che ti alziamo le spese della scuola", Puppato se la prende un po' col moderatore per averla ignorato in precedenza, poi insiste sul valore dell'innovazione e della ricerca come volano del mercato del lavoro; Renzi promette che non avrebbe dato del "bamboccione" ai ragazzi, perché «questo deve essere un Paese in cui fai carriera se conosci qualcosa non qualcuno», forse perché con quella faccia lì è difficile non passare per bamboccione.
UNITI CONTRO MARCHIONNE E FORNERO
Arriva poi il momento della riforma del lavoro del ministro Fornero, a nessuno gradita. Puppato - "una profonda ingiustizia", a Renzi "sinceramente non piace", per Vendola è "uno sfregio", a Bersani [ e Tabacci] non vien chiesto.
Poi Marchionne.
Tabacci - "Non te ne puoi andare via"; Puppato: "Evita giochi muscolari" (che vorrà dire mai!); Renzi (nota dolente dopo il "Firenze città piccola e provinciale" dell'ad Fiat) - "Avevo creduto in te, mi hai deluso" [ e "Venga a Firenze" ]. Vendola - "Caro Marchionne, io non ti ho mai creduto: le sentenze dei tribunali bisogna rispettarle". Bersani polemico - "Marchionne, non sono un uomo a cui si può raccontar di tutto".
Si è parlato anche di diritti e adozioni: delle seconde, ne ha parlato in generale Renzi, più in particolare Vendola (perchè di personale interesse), "sì alle adozioni per le coppie omosessuali"; "riflettiamoci" ha detto Bersani, perennemente democratico; infine Tabacci, figlio della DC, rivendica la sua laicità, pur distinguendo tra coppie etero e omo.
LE PROVINCE
Pausa e si riparte: l'ora della Casta.
Tutti unanimi contro l'abolizione delle province voluto dal Governo Monti, alla ripresa la parola c più ricorrente era "un pasticcio".
Per Renzi il vero problema " è il vitalizio per i parlamentari"; per Vendola bisogna "imporre il massimo della trasparenza"( ma non "abrogare il finanziamento, sennò la politica diventa una cosa per ricchi" o all'americana: una questione per aziende private - diciamo noi); d'accordo qui Bersani, mentre rivendica l'azione del Pd - "Abbiamo votato il dimezzamento dei vitalizi, ma la destra ce li ha bocciati". Se per Tabacci i costi della politica "sono insopportabili", per "cambiare il paese bisogna cambiare noi stessi" (vero!), diceva la Puppato. E Renzi per la prima volta chiedeva il diritto di replica: contro chi ovviamente? Vendola : "Bisogna abrogare il finanziamento pubblico, perché il fatto che ci fosse non ha impedito ai ricchi di far politica", il riferimento chiaro a Berlusconi. Piccola bagarre, ma sempre contenuta: Bersani e Tabacci invitavano il sindaco a non fare "demagogia" perché "non si possono distruggere i partiti" (beh non tanto il primo, ma il secondo sta lavorando bene in questo senso).
QUESTION TIME
Questa la saltiamo, è un put-pourri di demagogia, farsa, domande e risposte inutili.
COME SAREBBE IL GOVERNO SE VENISSERO ELETTI...
Vendola - "Sarà formato per metà da donne". Bersani: "Sarà aperto al dialogo con altre forze". Tabacci: "Sarà un esecutivo con Monti al Quirinale". Puppato: "Prima di tutto, bisogna vedere quale sarà la legge elettorale". E Renzi: "Sarà senza Casini e con dieci ministri", poi Tabacci interviene, anche se non entrando direttamente sulla questione, "è impossibile avere solo dieci ministri, ce ne vogliono almeno 18" (gli darà ragione anche Puppato); Renzi replica "tu ragioni con schemi da vecchia politica, e così Grillo vince". Poi il buon Vendola - "Attenti al populismo, ma anche al liberismo". Infine Bersani si riveste da paciere: "Non stiamo chiusi in casa, non diventiamo settari".
Poi si chiude col botto, ma questo lo abbiamo già raccontato.
Insomma non ci resta che aspettare il 25 e vedere chi sarà il nuovo vincitore del Reality "Pfactor"...
LA REDAZIONE
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