Il Maxxi di Roma rifiuta la proiezione del film contro Berlusconi
LONDRA - Annalisa Piras.
Un nome che solo non dice nulla, e probabilmente, neanche se accompagnato da quello di Bill Emmot (ex direttore dell' Economist), però se tra i due rientra quello di Berlusconi o Monti, il tutto inizia a prendere forma.
In sostanza, la giornalista (corrispondente de L'Espresso e LA7 in Inghilterra) Annalisa Piras s'è travestita da regista, portando sul grande schermo il libro dell'inglese Bill Emmot.
My Girlfriend in a Coma (che non è un album degli Smiths) è il titolo del documentario e parla degli ultimi vent'anni in Italia, dal Berlusconismo all'egemonia bancaria del Montismo.
ROMA - La questione è che il film è sbarcato(stranamente)in Italia e il Maxxi di Roma ha rifiutato di proiettarlo.
A questo punto, da italiano medio, non mi stranisco davanti a questo rifiuto, ma diventa interessante quando vengo a sapere chi è invischiato col suddetto Museo: Giovanna Melandri.
Verrebbe da gridare alla censura ma, a prescindere dall'opinione politica, in campagna elettorale m'è sembrato giusto, anche perché, per sapere certe cose, non abbiamo bisogno di un inglese e un'italiana trapiantata a Londra da 20 anni, noi c'eravamo e continuiamo ad esserci.
Dal museo si difendono così: "Si grida alla censura, ma non lo è. Non sono ordini del Ministero. Si adotta semplicemente una prassi di buon senso confermata da qualsiasi governo in qualsiasi stagione per cui nei musei non si fa campagna elettorale. È una questione di correttezza istituzionale".
Diciamo che per una volta, forse, la decisione di "censurare" non è poi così sbagliata, anche perché la gente consapevole di certe cose non è che cambia idea al momento del voto, magari s'indigna ancora di più.
Nel frattempo (sperando di poterlo vedere dopo le elezioni) vi lascio al trailer.
Buona visione
PIERPAOLO RIZZO
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